
Barlume di vita
15 marzo 2019
La mia luce giorno dopo giorno si affievolisce.
L'abitudine mi toglie il respiro.
Cammino su un binario, il paesaggio tutto intorno svanisce.
Ho preso il treno per l'aldilà,
Sembra che nulla mi tocchi nell'aldiqua.
I miei piedi, pesanti come sassi si muovono, i miei passi
Mossi da monotoni intenti.
Tutto è lecito, tutto è concesso;
Per portare avanti il progetto
Non mi accorgo che si approssima il decesso.
Come la macchina che, su ordine, esegue il comando
Il mio cervello lobotomizzato agisce di rimando.
Una fitta allo stomaco mi risveglia dal letargo,
è il rimorso della fame che punge come un ago.
Il treno in corsa non fa nessuna sosta,
E' il momento di saltare, non importa quanto costa.
Come Pinocchio che alla fine della storia da burattino diventa bambino,
squarcio la corteccia che mi avvolge e do fuoco a questo teatrino.
I miei sensi riacquistano un senso;
l'odio e il disprezzo ripuliscono i filtri e ridanno benzina.
La macchina non risponde più ai comandi,
non agisce, reagisce.
Voglio mangiare il miele che ho prodotto
perché è la mia vita e ne sono ghiotto.
Questa è l'unica occasione che ho per gridare al mondo:
Io sono vivo. Io sono VIVO!