Castelluccio di Norcia

3 luglio 2021

Nel parco dei Monti Sibillini,

in provincia di Perugia.

1452 metri di altitudine.

Ho smarrito le scarpe.

Hanno seguito a lungo il tracciato su di una tela verde montagna.

Rifuggite da code di lucertola,

mortificate da escrementi di greggi e lupi in agguato.

Hanno calpestato le impronte delle passate stagioni,

annusate dalle mosche,

sfidate da api e vespe,

impreziosite dalla polvere di ali di farfalla.

Ogni movimento accompagnato dal cinguettio di un uccello,

nascosto sotto il fruscio dell'erba alta,

tra le spighe di fiori indaco colore della lenticchia.

Hanno saltato grandi balle di fieno verniciate con la bandiera italiana.

Hanno sognato indomite vette ancora bianche dall'ultimo inverno.

Con rispetto si sono tenute a distanza dagli apiari

che con zucchero e polline addolciscono l'estate battente.

Hanno attraversato la terra arcobaleno,

il viola e il blu,

il giallo e l'ocra,

il rosso tiziano nella sfumatura di gocce di papavero.

Si sono riposate all'ombra del Vettore a ricaricare suole ed energie.

Hanno affrontato il ruggito del Sole

e risalito le vie della civiltà per poi voltare le punte verso la piana.

Lì hanno visto le geometrie dei campi rincorrere l'orizzonte,

spezzate dalla sinuosità dei colli.

Le nuvole sfrecciare nel cielo lasciando dietro una scia bianco latte.

Si sono lasciate sedurre dalla vastità del tempo.

Istanti mutevoli bloccati per sempre in una fotografia.

Hanno sciolto i lacci e sono scomparse tra i tanti colori

per imprimere in eterno segni del loro passaggio.