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Monte Gennaro

25 aprile 2021

Seconda cima più alta dei Monti Lucretili,

nella provincia di Roma.

1271 metri.


Un nitrito riempie l'aria di libertà.

Un verde sconfinato che accoglie i monti intorno.

Ampie distese floreali su cui si adagiano bovini e puledri.

Si respirano i variopinti colori dell'iris e dell'orchidea, del cisto e della carlina.

Misti agli altri “odori” dei pascoli.

Serenità e pace inondano l'atmosfera fuori dal tempo.

Dove correva l'acqua, ora lecci e faggi accompagnano il passaggio del fiume umano.

Lievi passi che portano fin sotto la vetta.

Ripida invece è l'ultima salita alla croce di sommità.

Un'amica a 4 zampette necessita di un comodo passaggio tra le braccia e godere della freschezza del vento sul muso.

Gli occhi si perdono in cima.

Il Monte Soratte, ospite eccellente nell'ampia vallata, svetta solitario.

Lo sguardo si perde fin sopra le cime ancora innevate dei monti del Sirente-Velino e giù in fondo fa capolino l'ispida punta del Corno Grande.

Bracciano e Martignano riposano placidi avvolti dalla nebbia.

Una torre dall'aspetto antico troneggia sulla punta di Monte Morrone della Croce, appena sotto la cima dove siamo.

Fuoriuscendo dal sentiero battuto, il ritorno si inerpica attraverso le faggete del Passo del Lupo.

Scivoloni e il suono dei sassi che si infrangono sui tronchi segnano il ritmo del cammino.

Una via poco comoda per riconquistare la placida calma della prateria.

Quando il peggio è passato, si può ricominciare a respirare.

Monte Gennaro: Info
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