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Monte Meta

5 luglio 2020

Sono le 4:30 circa.
Un leggero chiarore comincia a fare capolino dall'Adriatico.
Ed in poco tempo tutto il cielo esplode di luce.
Ampie pennellate di arancione colorano la parete celeste e l'oscurità è cancellata.
Il Sole inizia la sua opera.
Alle spalle resiste la Luna, che rapidamente corre a nascondersi dietro l'orizzonte in lontananza.
E' la magia dell'alba.
Magia che si ripete ogni giorno, e ogni giorno è meraviglia.
Solo che questo giorno è speciale.
L'alba si presenta a 2242 metri, dalla cima del Monte Meta.
Tanti occhi si spalancano estasiati.
Stanchezza, vento e freddo non offuscano le viste degli avventori.
Reduci da una lunga scalata notturna.
Partiti poco dopo la mezzanotte da Valle Fiorita.
Armati di torce, lampadine e sbadigli.
Passi incerti si ripetono uno avanti l'altro, quasi in costante salita.
Sono 800 i metri di dislivello per arrivare alla cima.
Il bosco accompagna per una buona prima parte del viaggio.
Poi la Luna, piena e luminosa, saluta gli escursionisti che volgono in alto lo sguardo.
Il percorso prosegue su ciottoli e sassi fino ad una lunga sosta ad ammirar l'universo.
Giove e Saturno si beano della luce lunare e, più distante, Mercurio fa del suo meglio per non sfigurare.
Le stelle sono poche ma si intravedono l'Aquila, Andromeda e il Cigno.
Si prosegue poi tutto d'un fiato verso la Meta, accompagnati da una saltellante lepre curiosa.
L'ultima salita mette a dura prova le poche energie rimaste.
Ma uno dopo l'altro prendiamo un posto in prima fila per lo spettacolo del momento.
Tre felpe, due giubbetti, cappello di lana e guanti attutiscono il gelo e il vento sferzante.
Ma sono gli abbracci che scaldano di più.
Il Sole si risveglia e combatte contro le nubi della notte per portare nuova vitalità.
Ed ecco che riacquistiamo la vista.
Ed ecco che possiamo finalmente girarci intorno ed ammirare la natura straordinaria.
I camosci sono i primi ad apparire.
E sopra cime vicine, branchi di cervi istruiscono i giovani cerbiatti a cavarsela contro le insidie della vita.
La discesa è un continuo “guarda là”, “guarda su”.
Oltrepassiamo un valico di proprietà di un branco di lupi.
Il loro modo di farcelo sapere non è dei più carini ed igienici ma ne prendiamo atto ed entriamo con rispetto nella loro terra.
Le forze non sono tante ma ci aiuta il desiderio di una doccia rinfrescante e un morbido materasso dove finalmente dormire.
Alle 10 arriviamo alla nostra base, mentre nuovi viaggiatori stanno per intraprendere proprio ora il loro cammino.
Buona escursione anche a voi!

Monte Meta: Info
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