
Parco dei Nebrodi
Tra il Maullazzo e il Biviere, osservati dall'occhio placido del Monte Soro,
procedono protetti dalla nube di polvere sollevata da corpulenti fuoristrada.
Si inerpicano lungo sterrate e sassaiole, oltrepassano stagni e casolari abbandonati (?).
La temperatura è mite nonostante ferragosto alle porte e non infastidisce i camminatori.
Un fiume fa capolino di tanto in tanto alle loro spalle.
Mucche curiose restano a guardare fissamente, anche con leggero sospetto,
seguendo ogni passo, masticando rumorosamente della buona erba presto digerita.
Il tragitto non è dei più lunghi o faticosi, ma una passeggiata tranquilla assaporando aria montana.
Circa 6 km separano i due laghi ma gli scenari sono completamente diversi;
Maullazzo accoglie visitatori, in famiglia e in amicizia, per donare loro ristoro.
Luogo riparato, protetto dalle cime dei monti circostanti e folta vegetazione, dove passare in leggerezza una giornata serena.
Pic nic e frisbee impegnano gli avventori, tra chiacchiere e risate.
Un giovane cagnolino si diverte tuffandosi nelle acque lacustri e andandosi ad asciugare sulle gambe di chicchessia.
Cioè le mie.
Biviere è patria di distese mandrie di mucche e vitellini scalpitanti.
Campane suonano a festa tintinnando dai loro possenti colli.
Un grifone volteggia sulle loro teste, cercando un pasto caldo da sgranocchiare.
E' il luogo meno adatto per una pausa pranzo. Il vento è forte e la temperatura scende subitanea.
La vista è però meravigliosa: da una parte il lago, dall'altra le montagne si sciolgono verso il mare,
ammirabile in giornate meno nebbiose.
Saltellando insieme a delle minuscole rane nell'impresa ardua di non calpestarle,
la via di ritorno è tracciata.