
Una vita qualsiasi
19 febbraio 2019
Ore 7: suona la sveglia.
Lentamente apri gli occhi, ma è come se non avessi dormito.
Ti siedi, infili le ciabatte, ti alzi, vai in cucina e come tutte le mattine prendi quelle medicine.
Vai in bagno, ti lavi, ti vesti.
Torni in cucina, prepari il pranzo da portare con te ed esci di casa.
Fuori c'è il sole e fa caldo, una bellissima giornata da poter passare al mare. Senti il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli; dei gabbiani volano in cerchio vicino una barca sperando di trovare un pesce rimasto impigliato nella rete; bambini giocano a palla. Il vento ti accarezza la pelle. Questo ti rilassa.
Senti un clacson che grida alle tue spalle. Sei nel traffico. Come tutte le mattine. Ma quale mare.
Senti il rumore dei motori e la puzza delle frizioni violentate. Non riesci ad inserire la seconda. Macchine in doppia fila, bambini che escono di corsa per andare a scuola. Guarda quel tipo! Ti ha appena tagliato la strada. Ti liberi dell'ingorgo, riesci ad inserire la terza. Freni, dosso. Acceleri. Freni, rotatoria. Acceleri. Freni, semaforo rosso. Acceleri. Freni, dosso. Acceleri. Ahi, dannata buca. Speri in nulla di grave e prosegui.
Mezzora di viaggio e ben 15 km percorsi.
Sei davanti la tua azienda. In orario. Come sempre. Quasi. Certo sei partito con un po' di anticipo..
Un'ora prima.
Saluti i tuoi colleghi. Loro. Gli stessi. Da sempre.
Timbri controvoglia il cartellino e ti inabissi nella tua postazione.
Accendi il computer e attendi che compaiano le icone sul desktop. Attendi...Attendi....Attendi....Eccole
Avvii tutti i programmi, apri la mail ed inizi il tuo lavoro.
Drin. Squilla il telefono. Rispondi. Si. Ok. Interrompi il tuo lavoro e provi a risolvere il problema del tuo collega. Risolto. Non era difficile. Ricominci il tuo lavoro.
Drin. Squilla il telefono. Rispondi. Si, arrivo. Interrompi il tuo lavoro e vai dal tuo capo. Ok, sarà fatto. Cambio programma, nuovi compiti. Inizi il nuovo lavoro.
Il tempo scorre. Inesorabile. Lento. Lentissimo.
Provi ad immaginare l'odore salmastro del mare e il vento sulla tua pelle ma senti solo l'odore rancido di carburanti bruciati ed il fiato sul collo dei tuoi superiori.
Sei ancora davanti la tua postazione. Ora non sei da solo. Un collega bussa sulla tua spalla. Ha bisogno di un aiuto. Interrompi il tuo lavoro. Risolvi il suo problema. Ricominci il tuo lavoro.
Dai! E' quasi giunta l'ora della pausa pranzo. Mancano 2 minuti.
Drin. Squilla il telefono. C'è un problema da risolvere immediatamente.
Manca 1 minuto alla pausa pranzo ma chissà se oggi riuscirai a farla.
Risolvi anche questo problema.
Ora puoi rilassarti e mangiare quello che hai preparato questa mattina. Ti restano ancora 10 minuti di pausa per gustarti in tutta tranquillità i soliti due panini, uno con salame e l'altro con il prosciutto comprati l'altro giorno al discount sotto casa.
Infili in bocca il primo panino ed inizi il secondo col prosciutto che ancora non hai mandato giù il salame del primo.
Timbri di corsa e torni alla tua postazione per la seconda parte di giornata. Sei di nuovo davanti il tuo computer. Finisci di masticare e riparti.
Il collega torna a bussarti alle spalle. Ha un nuovo problema. Lo risolvi.
Prosegui il lavoro che ti ha assegnato il tuo capo. Sei quasi alla fine. Questo non era semplice ma tu sai rendere le cose facili e grazie alla tua capacità organizzativa puoi sbrigartela in poco temp...
Drin. Squilla il telefono. E' il tuo capo. Ha parlato con i superiori e hanno cambiato programmi. Quel lavoro non è più necessario, bisogna fare in un altro modo. Mica l'avrai già fatto?! Ah vabbé pazienza. Elimina tutto e ricomincia secondo le nuove direttive.
Ricominci. Lo schermo del computer si spegne improvvisamente. Attendi che riparta. Attendi...attendi....attendi...è ripartito.
Organizzi il nuovo lavoro ma c'è ancora il tuo collega con un altro problema. L'ennesimo della giornata. L'ennesimo della settimana, del mese, dell'anno. Degli anni.
Vai a risolverlo, come hai sempre fatto con tutti gli altri.
Controlli l'orologio. Sono passati già 30 scatti della lancetta dei minuti. Mancano ancora 3 ore e mezza.
Riprendi da dove hai interrotto.
Apri un programma. Il computer si impalla. Spegni tutto e riavvii. Apri il programma. Il computer non va.
Attenzione annuncio, il server verrà riavviato per problemi tecnici.
Aspetti che il sistema riparta e riprendi il tuo lavoro.
Drin. Puoi venire un attimo qui? Drin. Come si fa questa cosa? Non mi ricordo più anche se me l'hai spiegato ieri. Drin. Dove trovo questo? Drin. Il computer non va di nuovo. Drin. Drin. Drin.
Scusa mi dai una mano? Di nuovo il collega, del tutto padrone del suo ruolo. Pagato più di te. E' in azienda da 30 anni, giusto così.
Risolvi tutti i problemi di tutti i colleghi dell'azienda.
Ti chiedi se c'è ancora il mare o se è mai esistito. Se esistono altri odori al di fuori della puzza di bruciato e altri suoni oltre quello del telefono o della voce insistente del collega che bussa alle tue spalle.
Un ultimo sforzo e rivedrai la luce.
Sistemi le tue cose e organizzi il lavoro per domani. Prendi il portapranzo che hai lasciato in mensa e corri a timbrare l'uscita per buttarti tra le braccia della giornata ancora lunga.
Il sole non c'è più. In lontananza lo vedi che va a nascondersi dietro le onde di quel mare che hai sognato per tutto il giorno.
Il cielo si fa di un rosso intenso. Una barca prende il largo tra le grida dei gabbiani che girano intorno sapendo che di lì a poco avranno cibo gratis. Una coppia di innamorati si fa le foto che mostrerà agli amici. Il vento ti accarezza la pelle. Questo ti rilassa.
Senti un clacson che incita alle tue spalle. Sei nel traffico. Come tutte le sere. Ma quale mare.
Senti il rumore delle sirene e le imprecazioni di due malcapitati, vittime del solito stupido incidente.
Sei bloccato nella fila. Si procede a senso alternato. Il tuo momento di passare non arriva mai.
Ti liberi dell'incidente. Freni, dosso. Acceleri. Freni, rotatoria. Acceleri. Freni, semaforo rosso. Acceleri. Freni, dosso. Acceleri. Ahi, dannata buca. Speri in nulla di grave ma stavolta non te la cavi. Gomma squarciata. Scendi dalla macchina. Prendi il cric. Sviti i bulloni. Togli la gomma rotta e la sostituisci con quella di scorta. Riavviti e torni a casa.
15 km divorati in 1 ora e ¾.
Ti fai una doccia.
E' ora di cena. Mangi. Accendi la tv. Non fanno niente di interessante. Non fanno proprio mai niente di interessante. La spegni.
Prepari i vestiti per domani.
Imposti la sveglia per le 7 di mattina.
Ti infili sotto le coperte e chiudi gli occhi. Forse oggi dormirai.
Una giornata qualsiasi di una settimana qualsiasi, di un mese qualsiasi, di un anno qualsiasi di UNA VITA QUALSIASI